domenica 10 settembre 2006

FESTA della GUARDIA 2006

Guardia, rifugio della Chiesa genovese.
Nella bella mattinata del 29 agosto è stata data lettura dal Rettore, Mons. Marco Granara, del documento del 1530, redatto dal Notaio Badaracco, che attesta l’apparizione della Madonna a Benedetto Pareto e che narra che egli, ormai convinto dalla moglie a non pensare più di erigere alla Vergine la Cappella promessa, l’indomani - mentre stava recandosi nuovamente sul monte a tagliare il fieno - cadde da un albero di fico e fu quasi ridotto in fin di vita. La Vergine gli apparve allora in sogno, promettendogli di guarirlo se avesse mantenuto la promessa fatta. Così fu, con buona pace della moglie, che ne rimase finalmente convinta essa pure. Subito dopo, il Card. Bertone ha recitato la supplica alla Madonna della Guardia; è quindi seguita la processione, con i colossali Cristi delle Confraternite e con l’Arca della Madonna, alla presenza di numerose Autorità, di moltissimi sacerdoti e di una grande folla di fedeli, che devotamente recitavano il rosario e intonavano canti mariani sulle note della banda di Ceranesi. Ha fatto seguito la Messa pontificale, presieduta dal Card. Bertone e con la presenza del Vescovo Ausiliare, Mons. Luigi Palletti.
La cerimonia - come ha rilevato subito con compiacimento lo stesso Cardinale, dopo avere salutato i fedeli e le Autorità civili e militari presenti - è stata solenne, partecipata, tale da esprimere un’autentica fiducia in Maria. E’ stata altresì - come egli stesso ha aggiunto - piena di gioia, per la presenza dei portatori dei Cristi, delle Confraternite, dei cantori e delle numerose televisioni, tra le quali ha ringraziato, in modo particolare, quella delle missioni salesiane di Torino, che hanno ripreso e trasmesso la funzione, anche via satellite, agli altri Santuari della Madonna della Guardia sparsi nel mondo. Il Card. Bertone, nell’omelia, si è soffermato a lungo sul senso del messaggio e della richiesta che Maria ha fatto a quel semplice contadino 516 anni fa, quella di costruire un edificio in suo onore, constatando, al contempo, che, da allora, come oggi, un popolo immenso ha riascoltato la storia dell’Apparizione e si è messo attivamente al seguito di Benedetto Pareto per collaborare con Maria nella ricostruzione della Chiesa. Egli ha, così, affermato che, in ogni comunità cristiana, come in ogni famiglia, c’è sempre bisogno di ricostruire, giorno dopo giorno, innanzitutto, i rapporti con Dio e, poi, i rapporti tra gli uomini.
Il Cardinale, a questo punto, ha spiegato che nella comunità cristiana non c’è solo l’elemento petrino [ maschile, gerarchico ], ma c’è anche quello mariano [ femminile, carismatico ] e che i due elementi interagiscono tra loro. L’elemento mariano sta a indicare la presenza di Maria nella Chiesa. Il Cardinale ha citato un grande teologo moderno - Hans Urs von Baalthasar - per ribadire che l’elemento mariano governa nascostamente la Chiesa nel suo cammino, come fa la donna, la mamma nel focolare domestico. Ha anche osservato che due anni dopo questa espressione del teologo svizzero, Papa Paolo VI ne fece suo il pensiero nell’esortazione apostolica “ Marialis cultus “ del 2 febbraio 1974. Questo documento, infatti, ci richiama a considerare il ruolo di Maria e la sua autentica missione evangelica, quale nuova e perfetta donna cristiana, che riassume in sé le situazioni più caratteristiche della vita femminile: “ Essa non fu una madre gelosamente ripiegata sul proprio Figlio divino, ma donna che con la sua azione favorì la fede della comunità apostolica in Cristo e la cui funzione materna si dilatò, assumendo dimensioni universali “ ( MC, 37 ). Egli ha anche ricordato la celebre affermazione di Paolo VI “ Non si può essere cristiani senza essere mariani “ e che l’elemento mariano, dopo il Concilio, è stato particolarmente messo in rilievo da Giovanni Paolo II, oltre che nei molteplici documenti del suo instancabile ministero, nella sua eccezionale devozione a Maria, tanto che fece suo il motto “ Totus tuus “. L’elemento petrino è quello incarnato da Pietro e dagli Apostoli, e dai loro successori, che - ha sottolineato, come per fare riflettere, in questo momento di transizione da un Vescovo a un altro nella nostra diocesi - sono garanti e promotori del genuino annuncio del Vangelo nel mondo. Ha, per questo, spiegato il significato della parola “ vescovo “: essa è la forma italiana della parola greca “ épiscopos “, che indica uno che ha una visione dall’alto. Il vescovo - ha aggiunto - è uno che vede dall’alto, ma - secondo - la Bibbia - è anche uno che guarda col cuore. Il legame tra il collegio dei Vescovi sparsi in tutto il mondo e la comunità originaria degli Apostoli è inteso proprio nella linea della continuità, storica e spirituale, con loro, che furono raccolti da Gesù stesso, che, con l’aiuto dello Spirito Santo, aiuta a ricostruire la Chiesa.
Il Cardinale ha citato Papa Benedetto XVI per spiegare il rapporto tra l’elemento mariano e l’elemento petrino, rilevando che egli, nel discorso ai nuovi Cardinali, affermava che le due dimensioni della Chiesa - mariana e petrina - si incontrano nel valore supremo della carità. Ha fatto, inoltre, riferimento al Vangelo odierno per osservare che il primo atto che Maria compie, dopo avere ascoltato e accolto il saluto dell’Angelo, è quello di recarsi in fretta a casa della cugina Elisabetta per prestarle il suo aiuto. “ Chi ama - ha aggiunto - dimentica se stesso, le sue necessità, e si mette a servizio del prossimo: ecco l’immagine e il modello della Chiesa, di ogni cellula viva di Chiesa, dalla cellula familiare a ogni gruppo, movimento, comunità parrocchiale o diocesana “.
Ha aggiunto che il Papa, nell’omelia pronunciato nella Basilica di S Pietro nel quarantesimo anniversario del Concilio Ecumenico Vaticano II, ha detto che il principio petrino è incluso nel principio mariano, perché Pietro, gli Apostoli e i loro successori si inseriscono in questo dinamismo di amore.
Ha anche aggiunto che Papa Benedetto, in quell’occasione, davanti all’Immacolata, ha pregato Dio perché gli conceda di essere Pastore mite e fermo della sua Chiesa, posseduto e guidato dallo spirito di Maria, che è uno spirito dolce e forte, zelante e prudente, umile e coraggioso, puro e fecondo, proprio perché animato dall’amore. Al termine della Messa, Mons. Granara ha offerto in dono al cardinale una stola, segno del servizio sacerdotale, con ricamata, da una parte, la Madonna della Guardia con Benedetto Pareto e dall’altra, il Buon Pastore, nonché un fermacarte per il suo tavolo di Segretario di Stato, costituito da un sasso della Guardia con incisa la frase rivolta dall’Angelo a Maria: “Non avere paura “Il Cardinale, dopo i ringraziamenti, ha dato l’atteso annuncio del nuovo Arcivescovo di Genova, nella persona di Sua Eccellenza Mons. Angelo Bagnasco, già Vescovo di Pesaro e Ordinario Militare d’Italia, precisando che il suo ingresso in diocesi avverrà domenica 24 settembre pomeriggio. Anche nella Messa del pomeriggio, più semplice e raccolta, il Cardinale ha nuovamente affrontato, sia pure in modo più conciso, i problemi della famiglia e della successione dei Vescovi, invitando i fedeli a pregare per il nuovo Arcivescovo di Genova e per lui stesso, che andrà a ricoprire un così impegnativo incarico.
PierLuigiPastorino